lunedì 14 settembre 2009

piccola digressione

io non parlo

Non temo l'uomo,
ma quello che lui diventa.
Non temo la morte,
ma la perdita del sole di ogni giorno.
Non temo la minaccia della guerra,
ma ciò che la guerra farà di me.
Non temo la nebbia che offusca,
ma che io non possa essere capace di vedere.
Non temo le forze maligne,
ma che gli angeli possano sparire.
E' troppo dentro di me ciò che io recepisco
per conoscere esattamente quello che temo.
Temo le tue parole, le tue promesse,
ma mi beo del loro significato.
Temo il tuo luminoso viso prigioniero,
ma non le immagini che vedo.
Temo di amare e sperare
nei sogni e altro.
Temo di conoscerti e amarti
e non sentire mai un tocco gentile.


karl guillen

ho postato questa poesia perchè è molto bella e vorrei condividerla con voi

karl guillen e la sua arte

Cari amici di AltraMusa,vi chiederete perché vi parlo di karl Guillen, la risposta è semplice e naturale, siamo in un sito di poesia e credo che la sua arte merita la nostra attenzione . Se vi accosterete alla sua arte dovete farlo col cuore libero dal pregiudizio e vedere Karl come uomo, e per la semplicità con cui lui descrive la sua vita e non per la sua vicenda di detenuto. Solo allora potrete scoprire la bellezza della sua arte , apprezzarne i colori, le sfumature del dolore che ha nel cuore. Leggere le sue opere non è altro che entrare nella vita dell’autore, partecipare al suo dolore, chiedersi il perché di tanta ferocia. La lettura dei suoi romanzi (il tritacarne e il sangue d’altri )scorre come un fiume in piena, senza mai cadere nel vittimismo. Il tono incalzante lascia il lettore senza fiato dal prima all’ultima pagina , nonostante questo nei suoi scritti si percepisce sempre tanta forza e speranza anche nel raccontare l’esperienze più dolorose. La sapiente traduzione dei suoi scritti, fa si che l’animo del poeta non venga mai alterato facendoci gustare i suoi scritti in tutta la loro bellezza.
Personalmente preferisco il karl poeta, perché si avvicina di più al mio animo . Le sue poesie risentono indubbiamente della sua vita di detenuto , sono un grido di un uomo , sono spaccati di una vita che non gli è stato permesso di vivere a pieno . Spero che leggendo le opere di karl possiate riflettere e chiedervi se la pena di morte sia una forma vera di giustizia, se è giusto che a un uomo non vengano somministrate le medicine di cui ha bisogno solo perché è un detenuto, questi sono gli Stati uniti, dove chi è povero e non può permettersi di pagare un avvocato è costretto a subire processi in equi, diventando così carpo espiatorio di crimini commessi d’altri ed è questo il grido di Karl e della sua arte .Non si può restare indifferenti all’angherie ai soprusi che ogni giorno deve subire, alla cattiveria delle guardie che gli hanno spaccato le dita per non fargli comporre il”Tritacarne”, ma soprattutto alla crudeltà di non somministrare i farmaci di cui karl ha bisogno . A prescindere dal delitto di cui ti sei macchiato , il diritto alla vita , alla salute è un diritto che uno stato che si dice civile dovrebbe garantire ai suoi cittadini. Quanto ricevuto la prima volta la lettera di karl mi ha colpito una sua frase “sorridi perché ci sono molti motivi per sorridere , anche nel dolore e nella tortura, quello che mi ha colpito è l’impegno con cui mi ha risposto in italiano , e per il sorriso con cui ti contagia pur vivendo una situazione difficile . Per chi volesse conoscere come aiutare Karl si può collegare al suo sito www.karlguillen.org e troverà tutte l’informazioni a volte basta veramente poco per aiutare.

il testamento di tito

Tito era rinchiuso in un carcere, ormai era solo questioni di giorni e poi sarebbe stato giustiziato . Dopo anni nel”braccio della morte “ era stata decisa la fatidica data. In quei giorni , gli ultimi della sua vita tutto gli passava come un film, immagini chiare nella sua mente che lo riportarono a dieci anni prima quando aveva ammazzato suo padre per difendere la sua famiglia. Nella sua vita aveva conosciuto solo il dolore , le botte i continui stupri , doveva fare qualcosa per salvare i suoi fratelli.
Non ci pensò due volte prese quel coltello e glielo conficcò nel petto ,non una ma dieci volte sempre con più forza, non bastavano per tutte le volte che suo padre aveva abusato di lui. E ora era lì in quella stanza tre metri per tre, aveva tanto tempo per pensare ma cosa strana non provava nessun rimorso, suo padre era il mostro e non lui questo era quello che gli pesava nel cuore , quello di non avere rimorsi .

Tutto il carcere era in fermento per quell'esecuzione che aspettavano ormai da dieci anni, e anche il boia aveva affinato le sue tecniche , ora si uccide con i farmaci. Johan era Il boia dell'Arizona , soprannome che gli avevano conferito perchè aveva partecipato a molte esecuzioni e mentre era nella camera della morte , per organizzare tutto con dovizia di particolari, sentì una strana voce che sembrava sussurragli qual cosa

“tu non sei meglio dell'uomo che domani ucciderai” “chi ha diritto di spegnere una vita in nome della giustizia e di uno stato '? “anche tu domani commetterai un omicidio”. Johan cerco invano di scacciare quelle parole , ma tornavano alla mente , spesso negli ultimi giorni Tornò dai suoi figli come faceva tutti i giorni dopo il lavoro , sembravano contenti e volevano sapere tutto sull'esecuzione di Tito , metodi usati per farlo morire , ma quella sera non aveva voglia di parlare , era preso da un senso di angoscia, non gli era mai capitato. Pensava a gli occhi di Tito e al dolore dei famigliari, anche il “boia dell'Arizona” ha un cuore . Era conosciuto come un uomo freddo , spietato che trattava tutti con distacco eppure il caso di Tito aveva lasciato un piccolo strascico nel suo cuore .

Tito non aveva nessuno, i suoi fratelli lo avevano abbandonato , non aveva amici e nessuno con cui poter parlare , aveva solo una carata e una penna si mise sul letto e incominciò a scrivere queste parole come un fiume scesero dalla penna per trasformarsi in una lettera,

caro boia,
mi chiedo cosa si prova quando si mette quel laccio intorno al braccio di un condannato, quando piano piano premi lo stantuffo della siringa e liquido scende nella sua vena fino a quando la morte si porta via una vita , misera vita , vita che non vale niente ma pur sempre vita.

Mi domando cosa proveresti se al posto mio ci fosse tuo figlio. La mia vita è stata in salita fin da piccolo , a cinque anni mio padre ha incominciato a picchiarmi , a stuprarmi. Più volte ho denunciato ma non hanno ascoltato, poi arrivò quel giorno ancora una volta mio padre era furioso continuava a picchiare i miei fratelli io dovevo difenderli e l'ho ucciso e ora mi trovo qui ad aspettar che tu mi faccia la famosa iniezione. Mi domando cosa sarei diventato se non mi fossi macchiato di un tale orrore , lo stato che ora mi uccide non ha fatto niente per evitare tutto ciò , tante volte abbiamo denunciato , ma nessuno mi credeva era un uomo rispettabile a vederlo non si direbbe un mostro. Ricordo quando ci picchiava, ci spogliava e ci prendeva a cinghiate , non c'era modo di farlo smettere.
L'unico momento felice che ho vissuto con mio padre quando , in quei pochi momenti di lucidità imbracciava la chitarra e ci cantava la canzone IL TESAMENTO DI TITO di Fabrizio de Andrè che amava moltissimo visto le sue origini italiane.

Questo è il mio testamento quando ascolterete questa canzone , ricordatevi di colui che domani manderai a morire, ci sono alcuni versi che rappresentano il mio stato d'animo.”L'invidia di ieri non è già finita...stasera vi invidio la vita.” Già sta sera vi invidio la vita, questo dono immenso , di cui ti accorgi solo quando la stai per perdere , vi invidio i giorni che passerete in famiglia nella gioia , e quelli che trascorrete nel dolore , il calore di un abbraccio , si questo vi invidio la vita nella sua semplicità. Lo so che questo stato mi punisce per la legge del contrappasso , io mi sono preso la vita di mio padre e ora questo stato si prende la mia.

Come fai a convivere con la tua coscienza , a sapendo che ogni volta commetti un omicidio seppur legalizzato. Io convivo con i miei errori , ma tu lo devi fare con i tuo sensi di colpa, caro boia quando leggerai questa lettera tu avrai compiuto il tuo dovere e io non ci sarò più , Questa non altro che una giustizia nell'ingiustizia in uno stato che si crede civile , ma la prigione e lo stato non dovrebbero rieducare chi sbaglia e non ammazzare , con la pena di morte si legittima ad uccidere .

Non siamo Barbari e non siamo nel medio evo eppure questo mondo torna in dietro. So che la mia vita non vale niente, ne un rimorso non una richiesta di perdono, so che lo rifarei sono un mostro,ma la morte è un prezzo troppo grande, da sopportare da solo. Tu domani tornerai a casa , mentre io sarò deposto in una barra , ora mi chiedo cosi poco vale una vita umana?.

caro Tito,

ho letto con attenzione la tua lettera, mi chiedi cosa si prova ad uccidere un uomo , a dire la verità non ci ho mai pensato. Sono quasi trent'anni che lavoro in questa prigione , ho visto molte esecuzioni , i primi tempi pensavo che non ci si abituasse alla morte , ma con il passare del tempo ho corazzato il mio cuore fino a farlo diventare di ghiaccio. Purtroppo è un lavoro come un altro, del resto chi arriva all'esecuzione si è macchiato di grandi delitti, con prove a carico che ne provano la colpevolezza .

Con la pena di morte si ottiene giustizia, nella tua lettera mi parli di giustizia ,di dignità , ma chi pensa alle famiglie delle vittime?, chi gli ridarà il proprio caro?, chi gli ridarà il suo sorriso? La vita non ha prezzo è vero ma chi si macchia di simili orrori non merita questo dono di vivere questa vita. Questa è giustizia La mia coscienza è pulita , non sono io che uccido , sono legittimato dalle leggi di questo stato , marcire nelle prigioni a spese dei contribuenti no, chi uccide deve essere punito e la morte è l'unico mezzo. Forse mi dico questo per convincermi che sto facendo la cosa giusta , così il peso dei miei gesti è meno duro . Mi chiedi cosa proverei se al posto tuo ci fosse mio figlio non lo so caro Tito , tutte le mie certezze si stanno sgretolando come una casa distrutta dal terremoto, non avevo mai pensato di vedere le cose nell'ottica del condannato solo punto di vista della vittima,
ma mi è bastato una lettera una semplice frase “sta sera vi invidio la vita”che tutti miei castelli, si erano sgretolati non so più che fare. Mi sento impotente davanti a tutto questo
Ormai il sole era alto nel cielo, i suoi raggi entrarono nella stanza, Johan aveva avuto gli incubi tutta la notte , e quella voce non gli dava pace continuava a ripetergli “sei un assassino legalizzato” “sei un assassino “ era la voce della sua coscienza , che non aveva mai interrogato.

Ormai era tutto pronto , le luci dei riflettori erano puntate tutte su di lui. Tito era steso su quel lettino , pronto per l'iniezione letale, per tutto il tragitto che lo portava alla “camera della morte”

Tito non aveva staccato gli occhi di dosso da i suoi aguzzini, con una dignità e un orgoglio che era solo d'ammirare , mille pensieri gli attanagliavano la mente. Johan si avvicinò a Tito per mettergli il laccio , si soffermò a guardare Tito, quegli occhi che non si staccavano mai dai suoi , era la prima volta in trent'anni di carriera che durante un esecuzione si soffermava a guardare chi avesse davanti , come un ologramma gli si materializzo il viso di suo figlio . quella visione lo turbò , il suo colorito era simile a quello di un cadavere , bianco , continuò a ripetersi “the show must go on” , e si accinse a mettere li laccio , riguardo negli occhi quel ragazzo e ancora una volta rivide il volto di suo figlio. Invano cerco di togliersi quell'immagine dal cuore e dalla mente ,ma non ci riusciva .

Vide le sue mani e per la prima volta si accorse che tarmavano, che sto facendo ?si disse, che sto facendo ?, poi una nebbia avvolse la sua mente e “cadde come corpo morto cade” . Si risveglio in una stanza di ospedale, l'esecuzione di Tito era stata portata a termine dal suo vice , calde lacrime scesero dagli occhi di Johan, riuscitosi a liberare dall'angoscia decise di andare in pensione e di onorare quel dono che ci viene dato,una volta sola, la vita“,il testamento di Tito" questo fu il nome dell'associazione che Johan fondò per combattere contro la pena di morte e il rispetto dei diritti umani , in onore del suo amico Tito .Grazie a Tito che aveva capito che la vita è quel dono che ci viene offerto una volta sola ,e che nessuno ha il diritto di toglierla neanche nel nome della giustizia dignità per i detenuti condizioni più umane ,perché chi sbaglia merita di poter rimediare ai propri errori , perché come dicevano i latini “errare humanum est”

mercoledì 1 luglio 2009

in vino veritas

Un buon vino è come una donna, dalle curve sinuose , dolce e frizzante o forte e passionale, basta saperlo scegliere per entrare nell’Olimpo degli idei”. Questo pensava Giovanni, detto Giò dagli amici, mentre entrava nell’ennesima enoteca . Tutto era pronto per la cena , ma il vino, che tormento! Aveva organizzato tutto con dovizia di particolari , cena a lume di candela, serenata al chiaro di luna e la sua bella sarebbe caduta ai suoi piedi, e poiché sognava quel momento da vari mesi, tutto doveva filare liscio , pertanto anche la scelta di un vino , risultava di vitale importanza .Girava tra gli scaffali, come un automa in cerca di un vino speciale , quello che ti toglie i freni inibitori, e ti porta nel paradiso terrestre, ma per chi di vino non sa nemmeno l’ “A,B,C” risulta essere complicato districarsi con tutte quelle le varietà e marche che finiscono, per confondere gli occhi e anche un po’il cuore. Era cosi smarrito che una commessa con aria professionale si mosse a compassione “posso esserle utile signore ?”. “si certo ho bisogno di un bianco per una cena a base di pesce lei che mi consiglia?””Se vuole fare una bella figura direi di comprare del “pinot grigio cantina Santa Margherita , ottimo come aperitivo , o a tavola con insalate e primi di pesce“. Rinfrancato dall’esperienza della commessa decise di comprare del “Pinot grigio”, finalmente aveva partorito la scelta ,ora era tutto pronto , vino compreso, felice uscì dal negozio e si diresse verso casa soddisfatto. L’ora di cena era arrivata e presto avrebbe visto la sua dea, la sua venere di Botticelli, mise a punto gli ultimi dettagli quando suonò finalmente il campanello. La cena stava procedendo al meglio tra una risata e un bicchiere di vino e galeotto il vino ,che si fece più audace, la prese tra le braccia e la baciò .La donna presa alla sprovvista , e anche un po’ brilla gli assestò un sonoro ceffone e corse via dicendo”se sono qui è per far ingelosire il tuo collega Gianfranco quello si che è un vero uomo! Corse via sbattendo la porta. E fu cosi che dal paradiso in cui voleva salire Giovanni scese all’inferno . E come dicevano il latini”in vino veritas”

lettera di un padre disperato

Cara Allison,
sono qui sulla tua tomba, nel giorno in cui ricorre l’anniversario della tua prematura scomparsa. Avevi solo ventidue anni e una vita davanti, fatta di sogni, di speranza , poi un giorno, come se fosse destino, arriva la morte a portarti via da chi ami. Ti avevo insegnato che ci si può divertire senza eccessi , senza droga né alcool e tu lo sapevi, ma non c’eri solo tu su quella strada, cosi ti ho perso, accartocciata in una macchina, quella che ti avevo comprato io , la macchina che sognavi, quella che ti rendeva libera negli spostamenti. Invece proprio in quella auto hai incontrato la morte. A me non resta che lo sfogliare tra i ricordi , per vedere i tuoi occhi sorridere, per sentirmi dire “ti voglio bene pa’ ”. Tu eri il mio orgoglio e la mia vita e ora che non ci sei più non ho più ragione di vivere. Ora come vivrò? Questo dolore è troppo grande da superalo da solo, ma tu non ci sei perché quel ragazzo ubriaco, drogato passava sulla tua strada. E’la sua macchina che si è schianta sulla tua, tu e le tue amiche siete morte sul colpo , mentre lui si è salvato. Sono qui per scriverti questa lettera disperata per dirti che ti amato tanto, ma non te l’ho mai detto, pensando di avere tempo. Ti ho perso troppo presto, e ora non mi resta che questo dolore atroce che non riesco a lenire, che non riesco a superare, perché non c’è amore più grande di quello di un genitore. I ricordi di quel giorno pesano come macigni, nel mio cuore. Ti rivedo all’obitorio, il tuo viso nascosto da quel lenzuolo bianco, deturpato dallo schianto. Ricordo, gli occhi di colui che ti ha portato via da noi, mai un segno di pentimento, di dispiacere e i tuoi amici che tento mi hanno confortato. Ma tanto che importa se tu non sei con me. mentre son qui che ti ripenso bambina, cucciolo appena nato e ora corpo inerme in una bara. Ragazzi non bevete, non drogatevi, perché la vita è un dono prezioso. Fate che nessun padre debba sopportare questo dolore, ci si può divertire anche con il cervello , bere e drogarsi non è la soluzione ai problemi ma solo l’inizio. E mentre ti scrivo cara figlia mia , invoco quella giustizia degli uomini , che arriverà per colui che ha spento la vita di tre angeli e intanto muoio dentro, arido è diventato il mio cuore, non c’è posto per la serenità ma solo per il dolore. La vita non più fatta di mille colori conosce solo il nero delle morte, non c’è speranza, non c’è miracolo che ti possa riportare da me. Proteggimi e veglia su di me alla tua famiglia e ricorda che ti abbiamo amato.
con amore
papà

domenica 21 giugno 2009

oltre la disabilità: l'amore (capitolo secondo)

Andare a lavoro era diventato un supplizio vederlo sempre freddo e distaccato era per lei davvero troppo da reggere. Tutti palpavano la tensione che c’era tra loro ed era difficile non far trapelare la loro storia . Una giornata frenetica in un reparto di chirurgia pediatrica era un tocca sana per Anna, e di questo era grata più lavorava e più non pensava alla sua sventura, mentre era immersa nei suoi problemi un suono, riconosciuto come squillo , disturbò il suo pensiero: era il suo cellulare, subito rispose e una voce amica e allarmata la invitava a tornare subito a casa, Andrea stava male , aveva la febbre molto alta e lei non sapeva cosa fare aveva giàChiamato il medico . Anna non aveva mai corso in macchina , ma quella sera aveva fatto quella strada più veloce del vento, entrò in casa e prese in braccio Andrea e palpandogli la fossi iliaca destra, si accorse che il bambino aveva dolore , ipotizzando una appendicite decise di portare il bambino dirittamente al proto soccorso del suo ospedale tanto a quell’ora non avrebbe sicuramente visto Antonio. Alla fatidica domanda “che abbiamo ?”Antonio l’infermiera Rispose :” sospetta appendicite “ , procediamo con la visita , eseguite un emocromo urgente , io intanto parlo con la madre. Le infermiere svolsero il loro lavoro con professionalità cercando di mettere il bambino a più aggio possibile “chi è la madre del bambino?” ” Sono io disse Anna mentre si girò di scatto per vedere davanti a sé l’uomo che avrebbe curato suo figlio, con stupore si accorse che era Antonio . “vieni , temo che Andrea debba essere operato, ma ti dirò qual cosa di preciso quando avrò le analisi intanto vorrei ricoveralo” ,poi prese in braccio il piccolo e guadandolo con tenerezza gli promise che sarebbe andato tutto bene. Anna vedendo quel quadretto, non poté non pensare che forse il cuore di Antonio si fosse un po’ sciolto davanti gli occhi di suo figlio e alla tenerezza che questi bambini danno a chi hanno vicino. Dopo qualche ora Antonio andò da lei per comunicarle il verdetto finale:”appendicite acuta” e che il suo aiuto avrebbe operato il suo bambino . Anna era arrabbiata ma come disse non Lo operi tu ? lo lasci nelle mani di una altro ? perché?. Antonio le andò vic$ino le prese le mani e disse che sarebbe andato tutto bene ? il dottor Peterson è il migliore aiuto che abbia, io non posso sono coinvolto e andò via sbattendo la porta. Per un bambino affetto da trisomia 21 anche un intervento di appendicite può essere difficile e comportare molti rischi e questo Anna lo sapeva , un ‘angoscia cosi non l’aveva mai provata. Intanto nel suo ufficio Antonio ripensava suo figlio mentre colloquiava con il suo aiuto “allora mi dice perché non vuole operare quel bambino, la vedo assente e stanco non è da lei”. “Non posso sono stanco e poi…e poi è mio figlio e non posso , per etica, ti metto in mano la vita di quel bambino”. “se vuole può assistere “ preferisco stare con Anna . Anna era seduta lì in quella sala d’aspetto, senza luce e ne colori , spesso in quegli anni aveva visto genitori seduti su quella panchina ad spettare notizie di un proprio familiare, ma solo ora era a conoscenza di quel dolore che si capisce solo quando lo si prova, era lì che aspettava quando senti una mano sulla spalla in un gesto di impeto Antonio la prese tra le braccia per consolarla ,”vedrai tutto andrà bene nostro figlio è forte ,è forte”.

giovedì 18 giugno 2009

a te che soffri

,A te che hai visto la fiamma dell’amore come unica meta a cui tendere, e su cui ergere la tua esistenza
A te amico,malato di dolore
A te che hai visto i sogni infrangersi come l’onda si infrange sul promontorio della vita lasciando la sua schiuma come unico ricordo
A te essere semplice ed innamorato, dedico questo canto umile e silente che non ha come intento di lenire quel tuo cuore malato d’amore , quella tua sofferenza che tanto mi strige cuore , ma è un solo grazie per avermi dato quell’onore
Quella di sentirmi considerare amica anche nel dolore

sabato 13 giugno 2009

oltre la disabilità: l'amore parte prima

Anna guardava il suo piccino, mentre dormiva , in quei magnifici due anni lo vedeva addormentarsi ogni giorno e con lo stesso dolore si interrogava:” perchè? Perché proprio a lui? Andrea era un bambino speciale perché aveva un cromosoma in più , infatti era affetto dalla trisomia del cromosoma 21 o più comunemente sindrome di down, che tutti conosciamo perché ahimè molto diffusa . Certo la vita aveva messo alla prova Andrea non ancora nato, quando suo padre aveva deciso di abbandonarlo , perché troppo imperfetto, e troppo anormale. Ma che cos’è che scatta dentro un uomo che lo spinge a lasciare suo figlio sangue del suo sangue, non lo so , ma pur non avendo un padre aveva tanta gente che lo amava più di ogni altra cosa al mondo. Anna aveva lasciato tutto per suo figlio, un lavoro brillante da infermiera , ma non le pesava per i figli si è disposti anche a morire. Un giorno però decise di tornare a lavorare ormai Andrea era grandicello e l’avrebbe potuto portare all’asilo nido in oltre c’era una schiera di persone pronta a prendersi cura di lui, e cosi fece, dopo qualche mese trovo lavoro in una nota clinica di Roma.Il primo giorno in reparto è sempre difficile per tutti: nuovi colleghi, facce nuove, nuovi metodi e tante cose da imparare . Anna aveva superato brillantemente quel giorno di prova e quindi il posto di lavoro, era suo. Era felice mentre era in reparto , quando d’improvviso senti una voce che aveva cercato di dimenticare , si volto di scatto e riconobbe quegli occhi che l’avevano fatta innamorare. “Anna vieni che ti faccio conoscere il nostro primario , il professore Antonio Drago” si senti chiamare dalla caposala mentre lei avrebbe voluto solo sparire . Fatte le presentazioni , iniziò il giro visite , che venne svolto con professionalità e competenza, tra i suoi pazienti c’era un bambino con la trisomia 21, con stupore di Anna vide il primario prendere in braccio il bambino e giocare con lui e un po’ di amarezza le attanagliò il cuore, come un uomo potesse essere cosi dolce e buono con i figli degli altri e aver abbandonato il suo senza chiedersi nemmeno come stesse. Anna provava una rabbia , un dolore, che le toglievano il fiato eppure rivedere i suoi occhi marroni e quel sorriso avevano scombussolato il suo cuore. Mentre era immersa nei suoi pensieri, venne riportata alla realtà dal primario che la invitava a raggiungerla nel suo studio, suo mal grado fu costretta a seguirlo. L’imbarazzo era palese, “il destino a voluto che ci rincontrassimo e credo che dovremmo lasciare da una parte i nostri problemi personali per i nostri pazienti, credo che sia meglio che nessuno sappia che già ci conosciamo “ Anna non credeva alle sue orecchie è proprio vero l’amore rende proprio cechi , ok dissi non preoccuparti. “Come è difficile”pensò Antonio mentre si allontanava dalla stanza , è sempre più bella non sono mai riuscita a dimenticarla ma come potevo dirgli che avevo n tumore , come potevo dirgli che forse sarei morto e poi nostro figlio ha bisogno di lei non può concentrasi su di me si è meglio, ma fare l’indifferente è diventato molto difficile, un mese e poi avrebbe saputo se le nuove terapie avranno fatto effetto e allora solo allora avrebbe provato a riconquistare la sua Anna. Anna era scossa non pensava il rivedere Antonio l’avesse turbata più dl solito, ma non era turbata ma semplicemente disperata, per anni aveva cercato di dimenticarlo, ma era stato impossibile, quando trovi il vero amore credi impossibile che questo possa finire e in quel modo. Ma la realtà era un’altra aveva abbandonato suo figlio , perché malato, lui, che i bambini malati li cura, non si capacitava di ciò. Tornata a casa corse a prendere in braccio il suo Andrea e a giocare con lui cosa che la distendeva moltissimo,ma allo stesso tempo pensava che non l’avrebbe mai visto giocare con suo padre, come fanno tutti i bambini abili e disabili, il cuore gli riempi di tristezza

sabato 6 giugno 2009

l'amore quando arriva arriva

Marta ti prego” urlò Gianna alla sua sorella gemella , farò tutto quello che vuoi se domani vai a quella cena al posto mio, lo sai come nostra nonna vuole cercarmi un fidanzato ad ogni costo e io proprio non ho voglia di trovarmi un barboso figlio di papà noioso e petulante, ti prego, ti prego non mi vorrai far morire cosi giovane . Marta non potendo più sentire le sue lamentele che decise di sostituire la sorella e di far contenta la nonna, sovente avevano scambiato le loro identità di gemelle omozigote e nessuno se ne era mai accorta. .La sera della cena si vesti di tutto punto si trucco e via con la sua Ferrari verso una di quelle serate noiose a casa di sua nonna, ma che poteva fare Gianna riusciva sempre a farle fare quello che voleva. Cosi presa dai suoi pensieri arrivo nel giardino di casa della nonna, si appresto a bussare quando la sua attenzione venne catturato dagli occhi penetranti del giovane che la precedeva. Appena entrata salutò la nonna con trasporto non perdendo d’occhio quegli grigi come il ghiaccio e si diresse verso la sala da ballo che era piena di gente, non conoscendo nessuno si mise in disparte ,seduta a fare da tappezzeria a chi si divertiva ballando .L’uomo con gli di ghiaccio parlava con una donna forse la sua fidanzata pensò, e proprio mentre era immersa nei suoi pensieri , udì una voce calda e suadente che l’invitava a ballare presentandosi. Diceva di chiamarsi marco, guardarlo negli occhi era qualcosa di magico, tanto che il suo cuore era in subbuglio. Non si perse l’occasione e porse la mano al bellissimo esemplare di uomo che aveva davanti e andarono in pista a ballare. Marco mai in vita sua aveva visto mai una donna cosi bella, mai si era sentito cosi agitato , aveva il cuore in tachicardia da quando quello sguardo le aveva trafitto il cuore. Eppure tutti i suoi amici lo consideravano un don Giovanni. Mentre ballarono parlarono del più e del meno dei lavoro di tutto che sembrava conoscersi da una vita . Marta per la prima volte sentiva il cuore battere ad un isono con un ragazzo, avere una sintonia cosi particolare con un uomo da quando il suo grande amore l’ aveva tradito. È vero che esiste il colpo di fulmine esiste, infondo era quello che le era successo si era innamorata del bel Marco .E quando uscirono sul patio per guardare le stelle Marco le si avvicinò le prese tra le braccia e la baciò con tenerezza e passione ma ebbe un effetto su Marta devastante. Tanto che scappo via senza che marco potesse fare nulla per fermarla, non facendo altro che biasimarsi per non avere avuto troppa pazienza non sapeva come trovarla. Avrebbe chiesto alla signora guidoni sicuramente sapeva chi era la donna che aveva conquistato i suo cuore. Il mattino dopo Gianna chiamò la nonna per sapere come era andata la serata del resto avevano architettato tutto per aiutare Marta ad uscire dalla depressione la nonna le aveva raccontato tutto che l’aveva vista ballare con il nipote della sua amica Andrea ed era veramente serena .Gianna interrogò la nonna su Marco e scopri che era una bravo ragazzo e quindi bramava dal desiderio di sentire le novità della sorella quando si sarebbe svegliata. Marta racconto alla sorella dell’incontro di quella sera e che aveva dimenticato di chiedere il cellulare a Marco perché era scappata dopo che lui l’aveva baciata. Gianna non faceva altro che ridere era buffo che la sorella fosse cosi sciocca :”trovi l’uomo della tua vita e scappi” disse come hai potuto fare una cosa del genere? Erano i rimproveri che Gianna continuava a farle. Penso, qui ci vuole Cupido Gianna, si fece dare dalla nonna il numero e l’indirizzo di Marco e decise di andarlo a trovare. Con grande stupore entrò nella casa editrice, che aveva respinto il libro di Marta e si presento dicendo che voleva parlare con Marco, entrò e lo guardo diritto negli occhi notando il suo stupore, subito si presentò dicendo di essere la sorella i Marta , subito nacque una simpatica amicizia, lui le parlò di come la freccia di cupido aveva scoccato la freccia nel suo cuore , che dopo una delusione , aveva provato dei sentimenti per la sorella . Gianna ascoltava le parole di Marco con grande attenzione e soddisfazione l’unico problema che la sua casa editrice aveva respinto il suo libro e conoscendo la sorella non lo avrebbe mai perdonato. Marco allora chiamò la sua segretaria per farsi ridare il manoscritto di Marta ripromettendosi di leggerlo. Gianna se ne andò da quel colloquio soddisfatta era davvero il ragazzo per Marta, dolce e intelligente come piace a lei . Fu sorpresa qualche giorno dopo quando lui a chiamò dicendo che il libro era bellissimo e che ora l’aveva apprezzato perché stava provando le stesse emozioni per cui aveva deciso di pubblicarlo e di fare una sorpresa a Marta e le avrebbe detto amarla ma ch le serviva il suo aiuto. Gianna decise di invitare Marco a cena per fargli conoscere la famiglia o meglio Marta quando lo vide il suo cuore rincominciò a battere cosi forte da uscirgli dal petto, tuttavia non gli disse chi era per paura di perderla. Finalmente era il giorno del lancio del libro e tutta la famiglia si reco al posto stabilito solo a Marta era stato nascosto tutto. Nonna ma si può sapere dove dobbiamo andare cosi agghindate mi state facendo arrabbiare , tu e Gianna dai su mi dite che succede. Appena arrivata negli studi televisivi lesse il cartellone che diceva benvenuta alla presentazione del libro vento passione di Marta guidoni. Guardò prima la sorella , poi la sorella esclamando e voi che ce entrate in questa storia!!!! La nonna rispose entra e lo saprai. Una voce suadente incominciò a parlare “un giorno una ragazza venne alla mia casa editrice portandomi un manoscritto , di un libro , in un primo momento non mi piacque e decisi di non pubblicarlo, ricordo l’impeto di quella giovane nel dirmi che ero troppo cinico per capire cosa si prova quando si è innamorati e aveva ragione, passa circa un anno e galeotta fu una festa a casa di un amica di mia nonna pensavo di annoiarmi , e invece no il mio angelo era li
Fu cosi che rilessi quel libro e lo vidi sotto un altro aspetto , perché anche io provavo le stesse emozioni cosi ho deciso di pubblicarlo, Marta Ti amo e questo dono è per te” . Marta Era incredula guardava a destra e a sinistra c’era tanta gente gli amici, i genitori tutti erano venuti per il suo libro , ma era arrabbiata e contenta in contemporanea te Marta esoridi cosi nel suo primo discorso da scrittrice “che eri un farabutto signor editore lo sapevo, ma fino a questo punto……..Però sei anche affascinante e purtroppo anche io ti amo lo guardo negli occhi ridendo e incominciò a parlare davanti la platea del suo libro finita la serata Marta era cosi arrabbiata che non si trattene più voglio sapere tu cosa centri con questa farsa , guardando la sorella negli occhi tu sapevi tutto e tu come ti sei permesso di mentirmi mi hai detto che lavorarvi in una casa editrice e no che eri il capo e poi adesso tutti penseranno che mi hai pubblicato il libro perché ero la tua amante,Adesso basta per favore se ho fatto questo è perché volevo fare una cosa speciale per te e se tu non lo capisci che quel libro è fantastico sono solo affari tuoi , io non potevo capirlo all’inizio perché ero cinico e distaccato , ma tu già da quel primo incontro mi hai fatto capire quando sbagliavo ad essere cosi le nostre nonne e tua sorella ci hanno solo aiutato lo hanno fatto solo perché ti vogliono bene ed erano preoccupati per te , con Gianna farò i conti dopo e si avvicino pian piano a marco e lo circondò in un caldo abbraccio e mentre la baciava , tutta la tensione del momento calò e si lascio cullare da quel nuovo e brillante sogno d’amore. Marco le racconto di come aveva conosciuta Gianna e di come le nonne avevano architettato tutto per fare in modo che si potessero conoscere, e quel cupido in aspettato aveva portato un vento di speranza nella sua vita e doveva re ingraziare tutte le due persone che amava di più sua sorella e la sua adorata nonna. Da lontano si sentivano i gridolini entusiasti di Gianna e Marta corse ad abbracciarla cosi quella sera divenne speiciale. Dopo alcuni mesi Marta sposo Marco e proprio a quella festa gianna conobbe andrea fratello minore di Marco , chissà penso marta forse il prossimo sarà il loro e baciò la sorella

domenica 31 maggio 2009

ho difeso il mio amore

Marta era giunta in quel luogo, era tanto tempo che non andava in quel paese che l’aveva vista bambina. Ma ora dopo la notizia della morte dell’dorato nonno non poté fare a meno di andare sulla sua pietra per salutarlo un ultima volta. Marta si accosto alla tomba del nonno e si mise a parlare un po’ con lui ,ma la sua attenzione venne distolta dalla frase presente sulla tomba attigua a alla sua “ho difeso il mio amore” . La tomba apparteneva ad un uomo morto l’8 – maggio , queste erano solo coincidenze ma le ricordavano una bellissima canzone dei Nomadi .Sulla tomba c’era scritto il suo nome e lo appuntò sul taccuino che porta con sé, perche voleva sapere come fosse morto e il perché di quella frase che tanto gli aveva riempito il cuore .Marta tornò a casa e chiese notizie alla nonna : “ Cara figliola, la storia che ti sto per raccontare è successa circa 10 anni fa , l’uomo di cui parli abitava proprio li vedi? , indicandomi il luogo con il dito. Aldo era un ragazzo giovane dal futuro promettente , era venuto qui per ritemprarsi le membra a dire dei nostri concittadini sembrava al quanto strano la sua ossessione era quella canzone dei Nomadi aspetta come si chiamava ……ho………..ho…… ho difeso il mio amore la sentiva ogni giorno ad ogni minuto era una vera e propria ossessione. Un giorno venne ritrovato impiccato nella sua casa il perché non la abbiamo saputo mai” Marta decise di riandare al cimitero erano giorni che una voce l’invocava di andare li, e cosi fece si sedette su quella pietra incolta stette li finche una voce incomincio a parlare .”queste parole sono dette da chi non ha visto più il sole per amore di lei…..” Era bella un sogno si chiamava Engel , eravamo cosi innamorati che non potevamo stare l’uno senza l’altro, ma poi venne un altro e lei se ne andò senza darmi nessuna spiegazione e allora preso da un raptus di follia ho ucciso il mio rivale e sono scappato via e sono giunto nella tua città .Mi sentivo in colpa, lo vedevo da per tutto e cosi mi sono deciso che l’unico modo di espiare le mia colpa era uccidermi e cosi ho fatto …..io ho solo difeso il mio amore anche se so che l’ho fatto nel modo sbagliato lo rifarei mille volte e incominciò a cantare
Queste parole sono scritte da chi non ha visto più il sole per amore di lei.
Io le ho trovate in un campo di fiori. Sopra una pietra c’era scritto così:
Ho difeso ho difeso l mio amore il mio amore.
C’era una data l'otto di maggio, lei era bella,era tutto
per lui.Poi venne un altro,gliela strappa di mano cosa
poi sia successo lo capite anche voi.
Ho difeso ho difeso il mio amore il mio amore.
Questa è una storia che finisce così sopra unapietra
che la pioggia bagnò.Son tornato una notte e ho sentito una voce, il grido di un uomo che chiedeva perdono. Ho difeso ho difeso il mio amore il mio amore.
Ho difeso ho difeso il mio amore il mio amore
Quando Marta si veglio si ritrovò su quella pietra pensò :” ma allora era solo un sogno” e cosi andò a casa cantando ho difeso ho difeso il mio amore

sabato 23 maggio 2009

23 maggio 92

23 maggio 1992, è una data che rimmarrà impressa nei nostri cuori, 5 anime innocenti morte ammazzate in nome di un ideale, Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro , Vito Shifani, Rocco di cillo , uomini diventati eroi , loro mal grado, forse nemmeno vrebbereo voluto esserelo. Eroi che ci insegnano veri valori della vita , per cui vale la pena anche morire. Ora li osanniamo, li ricordiamo, ma dove eravamo quando sono stati lasciati soli, quando Falcone cercava un appoggio e non l'ha trovato. Perchè abbiamo dovuto aspettare la loro morte per reagire forse i tempi non erano maturi ,ma ora lo sono e quindi italiani reggiamo e dico italiani perchè la mafia e cosa di tutti e non solo del popolo del sud.Nel 98 ho fatto un viaggio in Sicilia e sono passata a capaci, e stato un emozione vedere quel luogo, immaginare Brusca mentre premeva quel bottone spesso mi so chiesta che cosa avesse provato nel fare quel gesto e a chi fosse andato l'utimo pernsiero di Falcone e di tutti i ragazzi della scorta, a chi è andato l'ultimo sorriso e mentre passavo su quella strada urlavano dentro di me tutte ingiustizie del mondo.

Non dimentichimo mai questi eroi o semplicemente uomini che hanno dato la vita per un ideale

non dimentichiamo le loro gesta, le loro parole e mettiamole in pratica ogni giorno della nostra vita solo cosi non li dimenticheremo, soli cosi il loro scrificio non sarà vano

grazie eroi silenti

padre

papi quante volte ho invocato il tuo nome ,
in questa valle senza tempo, roccia friabile della mia vita,
tu che nella tua vita hai conosciuto il dolore della perdidata
tu che da ragazzo lasciasti la tua terra per assicurare
un avvenire alla tua famiglia
tu che per me sei un esempio da seguire
tu che mi hai insegnato i veri valori della vita
grazie mio dolce papi,
forse non te lo mai detto
maè ora che te lo dica
grazie per tutte le cose che non mi hai fatto mancare,
grazie per avere sacrificato i tuoi sogni affinchè potessi realizzare i miei
so che non sono una figlia perfetta, che non ti ho mai dato soddisfazioni
per cui un padre è orgoglioso del proprio fioglio
ma ti voglio bene e spero di essere ancora in tempo per vederti
soddisfatto di questa figlia
che tanto ti vuole bene ma non sa dimostrartelo ,
per questo ti dico
grazie papi grazie

giovedì 21 maggio 2009

vorrei non amarti

•Vorrei non amarti.
•Ma nel mio cuore
• vivono momenti che indelebili ripassano come segni di una vita che non c’è
•Vorrei non amarti
•Per quel uomo che vedo, e non sei più tu
•Vorrei non amarti
•Ma ti amo ,
•e il mio cuore straziato che urla tutte le ingiustizie del mondo
ti piange

mercoledì 20 maggio 2009

sfogo

forse le parole non servono per farti capire quello che ho nel cuore, un magone che mi fa star male dentro e che non mi permette di vivere bene. Se sono qui a scriverti perché so che dentro di te c’è qual cosa di buono se non starei qui ad arrovellami il cervello per farti alcune cose che dovresti capire non per me ma per te stesso quindi non prendere queste parole come una critica ma come un consiglio da un’amica che ci tiene più di qualsiasi altra cosa alla tua felicità. Sappi che a me non me ne viene niente a dirti certe cose che vedo , anzi se lo faccio è perché mi sento in dovere di dirtelo , per quello che c’è stato tra noi , che tu puntualmente minimizzi, che fai sembrare la cosa più brutta di questo mondo. Purtroppo quello che vedo non è un ragazzo , sereno, non è un ragazzo risoluto, vedo un anima in pena che vaga da una ragazza all’altra in cerca d’affetto, di realizzazione non rendendosi conto che cosi facendo non arriverai mai la felicità né l’amore che cerchi. Tu ti meriti di più di quello che stai seminando (quel di più non sono io perché sono troppo immensa per te). Io ti invito a prestare più attenzione ai sentimenti delle persone che hai vicino non siamo tutti uguali , e io ne sono stata l’esempio lampante , a volte quando parli mi ferisci , più se dessi uno schiaffo o un pugno senza che te ne rendi conto , perché più volte te l’ho fatto notare e tu non ti ricordavi nemmeno di averle dette, ma con una ragazza come me , sensibile anche troppo avresti dovuto capire che avresti potuto fermi, invece no. Tante volte ho cercato di fartelo capire e ho sempre chiappato parole, anche se so che quando ti ergi a cinico lo fai come meccanismo di difesa, e allora capisco che sono arrivata al mio scopo . Se vuoi essere felice devi imparare a donare qual cosa di te a gli altri senza stare troppo a pensare perché l’amore, l’amicizia,l’affetto non nascono dal cervello ma dal cuore, il tuo grande limite e che non sai usare il cuore ma solo il cervello, mi dici di essere una sognatrice ed è cosi perchè sognare significa sperare, significa credere in qualcosa e giusto stare con i piedi per terra , ma io credo che anche sognare fa bene al cuore. Io ho avuto la fortuna di conoscere un otto diverso, quella persona a cui voglio un mondo di bene, vorrei rivederlo. Sono convinta che le cose che ti ho fatto sono arrivate al centro del tuo cuore anche se non vuoi ammetterlo , e so che una persona cosi te la sogni ,puoi avere tutte le fidanzate che vuoi , ma questo non vuol dire che sei amato, apprezzato perché l’importante non è la quantità di fidanzate ma la qualità non importante il corpo visto che stai sul viale del tramonto e fra dieci anni ti ritroverai vecchio e rimbambito quello che conta è il cuore, io sono felice di non far parte del tuo target di donna , frivola e senza cervello attaccata ai soldi perché io sono di più molto di più ,, sono quella che ti aiutato nel momento del bisogno, quando tutto sembrava perso c’ero io il 27 giugno dell’anno scorso, e il giorno del tuo compleanno e a natale quando hai avuto bisogno di me ci sono stata sempre anche tu a tuo modo anche se non era il modo che volevo , impara a stare vicino alle persone , impara a dimostrare e non ha tenerti tutto dentro perché alla fine si stancano ad doverti decifrare , di doverti sempre dimostrare qualcosa .Io se ti parlo cosi perché il tuo comportamento mi ferito l’anima perché potevi essere confuso quando ti pare , mi hai visto come ero, ma questo non ti ha fermato nonostante ti avevo detto che ero una ragazza sensibile mi fa male sentriti dire, che non sono il tuo tipo perché sono grassa, potevi aiutarmi a dimagrire, perché io volevo piacerti a tutti costi perché con te sono stata bene ricordati che le nostre azioni possono avere delle conseguenze devastanti ho perso kg ne devo perdere ancora molti, o ma non lo faccio per te ma per me perché voglio dimostrarti che io il mio corpo lo posso cambiare ma tu il tuo cuore inaridito no, non so se tu sia sempre stato cosi o lo sei diventato con il tempo ma è naturale che prima o poi di te la gente si stanca, si stanca di essere trattata male, si stanca di essere quello che non è per entrare nei tuoi target, l’amore e l’amicizia non è calcolo, nasce dal cuore, puoi avere tutte le donne che vuoi ma sei solo nell’anima allora impara a ragionare con il cuore, e non sempre con la testa , lasciati cullare dai sogni e smettila di essere l’uomo ch e non devi chiedere mai , sii te stesso
chiara

lunedì 18 maggio 2009

amore non corrisposto è pure sempre amore

•Amore non corrisposto,
•È pur sempre amore,
• follia, dolce
• e Freccia di cupido,
•Che ti strazia il cuore,
•Senso di impotenza d avanti a suoi no
•Occhi che guardano ammirata il suo cuore
•Per poi scoprire che dentro c’è il voto e non l’amore
•Amore non corrisposto
•è pur sempre amore
• e come il ghiaccio si scioglie al primo sole
•Lasciandoti con il dolore represso nel tuo cuore

domenica 17 maggio 2009

addio

•Addio piccolo fiore abbandonato tra le rocce,
come un granello di sabbia che si deposita
su gli occhi di questo cieco osservatore,
in questo addio
che pesa come un macigno sul mio cuore,
ripenso a quei giorni , che indelebili ripassano
nei meandri del mio cuore
e sono ancora qui
tra le pieghe argentate de l mare
a ricercare la persona giusta d’amare

sabato 16 maggio 2009

roberto saviano

Caro Roberto,
è da quando ti ho sentito a “che tempo che fa” non faccio altro che pensare a te, forse perché abbiamo la stessa età e condividiamo la stessa passione , quella per la letteratura. Il tuo stile letterario è fantastico, il tuo linguaggio semplice, a volte duro entra nei nostri cuori e ci invita alla riflessione. Ed per questo che ti vogliono uccidere perché il tuo messaggio non passa indelebile ma lascia un segno, e la tua battaglia diventa la nostra battaglia, il tuo dolore, diventa il nostro dolore, la tua forza diventa la nostra forza. Non sai che dolore ho nel cuore quando ti vedo e anche dal televisore percepisco il tuo dolore, il tuo viso che non sorride mai, poi però quando parli della tua Campagna , vedo nei tuoi occhi dignità ,la fierezza, l’amore per la tua patria , forza che mi riempiono di speranza,perché prima o poi il bene trionferà e lo vedremo trionfare insieme .Grazie a te ho potuto conoscere che un mondo che credevo lontano da me che pensavo fosse degli altri , delle persone meravigliose , come Don Diana o Federico del Prete che mi hanno insegnato che si deve lottare per i propri ideali anche fino alla morte. E vedendo questi esempi mi chiedo cosa posso fare? Io sono solo una ragazza normale, si deve piangere sempre i nostri morti prima di agire , è come dice Salvatore Borsellino (fratello del magistrato) “bisogna smettere di piangere ,ma reagire , reagire , reagire”. Forza lo so che è difficile non ti lasciare intimidire da quello che ti dicono alcuni, perché per gli italiani onesti sei un esempio da seguire, un uomo eccezionale e quello che fai è di un coraggio indescrivibile. Robbè non ti piega al dolore sappi che ci sono le mani di milioni di italiani che vorrebbero sorreggerti e che farebbero qualsiasi cosa per starti vicino, chi ti ha abbandonato non erano veri amici perché gli amici si vedono nel momento del bisogno. Io sarei orgogliosa di esserlo. Grazie amico, grazie per tutto quello che fai per rendere il nostro paese migliore grazie di essere il grande uomo che sei , sei l’orgoglio nazionale, vorrei conoscerti di persona per stringerti la mano e dirti grazie . consapevole del fatto che mai leggerai queste parole ti rinnovo il mio grande affetto
chiara

domenica 3 maggio 2009

uomo dei sogni

uomo dei sogni,
dove sei in vano , ti cerco tra le montagne del mio cuore e non ti trovo.E nel deserto come il "pastore errante nell'Asia " guardo la luna e le grido :"che fai tu luna in ciel, dimmi che fai", cosa guardi da la sù, cosa pensi di noi uomini in cerca d'amore.Dimmi o dolce luna dove è l'uomo dei miei sogni che più volte mi apparso e come emanazione di me stessa, per poi perderlo in mezzo a questo mar di delusione che offusca il cuore e confonde la mente . dimmi quando riuscirai a con la tua debole luce a scaldare il suo cuore malato, dall'ingiustizia di un abbandono e mentre guardo la tua faccia arrabbiata , ti parlo come solo nei sogni so fare

sabato 18 aprile 2009

per te

•Per te scalerei anche il sole,
•Per regalarti il suo raggio più bello
•Per te conterei tutti i granelli di sabbia del deserto,
•Per te che ogni giorno mi sei a canto
ti regalerei ogni sorriso
affinché tu possa
gioire della semplicità di un incontro

venerdì 17 aprile 2009

ho bisogno di te

•Chiedere aiuto,
•Quando il cuore grida tutte le ingiustizie del mondo
•Non è reato
•Ma per voi uomini
• che vi credete il sesso forte
•È segno di debolezza,
•E invece no dire ho bisogno di te ,
•È segno di umiltà
•Quindi spogliatevi dalla corazza di uomini duri
•E gridate al mondo : ho semplicemente bisogno di te

lunedì 6 aprile 2009

trema la terra, trema il cuore

per tutte le vittime del terremoto in abruzzo

in un momento,
case che come carta,
si sgretaolano al suolo
attimi che non passano mai,
secondi che ti lasciano senza parole
pianti di chi a perso tutto, anche i sogni
dolore per le vittime di questa natura,
che non perdona.
come siamo finiti uomini!
come siamo impotenti davanti
alle manifestazioni della natura.
cosi in turbinio di emozioni,
travolta da molte sesazioni
penso alla mia gente trafitta nel cuore
ma coraggiosi nel darsi da fare ,
gente fiera ed orgolgiosa,
che ti offre quel poco che ha con il cuore
questo è l'abruzzo dai mille colori

mercoledì 1 aprile 2009

sull'amore

Quando l’amore chiama segui il segno… dice Gibran nel Profeta, concordo con lui, bisogna seguire le passioni, l’amore anche se questo genera in noi sofferenza, anche se la persona a cui dedichi le tue attenzioni ti usa e ti calpesta come si fa con uno zerbino davanti la porta di casa. Forse Gibran parla di un amore filosofico non di certo dell’illusione del cuore. Per me dunque l’amore è un illusione, in tutte le sue forme. Il cuore si illude, di averlo trovato. Poi basta poco per tornare alla realtà: l’amore non esiste. È un contratto opportunistico tra due esseri che prima si giurano amore eterno e poi si odiano. È un continuo sopportare i difetti dell’altro e come diceva Carlo Verdone in un suo film “l’amore è eterno finché dura” allora come mai ci sono amori che non finiscono, che durano fino alla morte. Forse sono i pochi che conoscono che cosa sia l’amore vero, quell’amore che vado cercando, si Gibran ci dice di seguire il segno ma qual è questo segno, e dove è così lo cerco e magari se lo troverò anche io scoprirò l’amore della vita prima che questo mio cuore diventi così arido da non far nascere più nemmeno un fiore. L’amore ti prosciuga il cuore lo strizza, e si prende il meglio di te, e poi ti lascia senza fiato. Allora mi chiedo perché amare? perché continuare questa ricerca d’amore? Perché continuare ad illudersi che esista davvero? perché seguendo il segno si arriva sempre nel sentiero della sofferenza e mai nell’appagamento dei sensi e alla serenità? L’amore diventa dunque solo un puro atto sessuale, un vagare da un letto ad un altro cercando di colmare il senso di vuoto che hai nel cuore, per poi ritrovarsi sempre più solo e sempre più vuoto. Certo tutto questo non è giusto ma è la vita che è ingiusta forse quando Gibran scriveva erano altri tempi ma il ragionamento è lo stesso se cerchi l’amore lo devi seguire il segno e anche se sotto la sua piuma c’è la lama più tagliente tu devi continuare a cercarlo. Almeno se non lo trovi puoi dire di averci provato è vivere nella speranza che ti fa vivere.

l'uomo senza volto

•Gente disperata,
•Che su barche della morte prendono il largo,
uomini in cerca di un domani migliore,
uomini senza volto e senza sorriso
in questa società,
morti dimenticati, morti senza volto,
morti che non hanno storia .
Nemmeno la morte ci rende uguali,
siamo tutti cittadini di un mondo che non c’è ,
di un mondo che abbiamo idealizzato
ma che non riusciamo a costruire, d
i una vita che ci fa prigionieri , da ideali che rimangono tali sulla carta
e intanto si muore ,
silenziosamente senza far rumore ma si muore

al sud

dedicata a tutta la gente onesta del sud


•Al sud malato
•Al sud,Troppo spesso dimenticato,
•Al sud ,che Per vivere da onesto , ho lascito,
• al sud che Non posso vedere più piangere,
•Le tue ferite sono troppo profonde da rimarginarsi ,
•E io sono solo un uomo,
•Il tuo mare è sporco di sangue ,
•le tue strade hanno visto morti ammazzati,
•Ma il tuo cuore pulsa ,
•di vitalità, di gente onesta,
•che vorrebbe vederti sorridere,
•e tu non poi morire ma solamente reagire

venerdì 27 marzo 2009

om'merda

•Om’ merda,
•Che spari alle spalle ,
•Per uccidere
• non per i tuoi desideri,
•Ma per volere di altri
•Ti sei sporcato le mani
•Del sangue d’innocenti,
Come solo i vili sanno fare
•ti chiamano uomino d’onore,
•ma l’onore è altra cosa ,
Puoi ammazzare un uomo ….
.ma non la sua idea

mercoledì 25 marzo 2009

questo è un uomo

a Roberto Saviano


•Uomo coraggioso
•Mosso da nobili ideali,
•Amor di patria, senso di giustizia
•Vita sotto scorta che non è vita,
•Sogni spezzati in nome di un ideale
• grazie

Eroe umile

e silente dei nostri giorni

un corpo, un cuore, un anima

•Un corpo inerme,
•Corpo e anima due entità separate,
•Due mani che ti prendono il collo
•Occhi gonfi da un tetro male,
•Paura di fuggire,
•paura di andare lontano,
•paura di parlare,
•Vita nella paura che non è vita
•Dire amore per poi picchiare,
•Promesse che il vento porta via,
•Giorni che nessuno più ti restituirà
•E il mio corpo inerme sta solo li
•Ad aspettare
•quale sia la fine di questo eterno dolore

martedì 24 marzo 2009

al lettore

Caro lettore
Vita, passione, amore, dolore, un sentiero unico che accomuna questa raccolta di poesie. Un cammino semplice iniziato da tre anni, quando la poesia è entrata nella mia vita diventando come me l’aria che si respira in una giornata di primavera. Un percorso lungo che mi ha portato a scoprire nuovi orizzonti del mio essere , nuovi amici che hanno aperto il mio cuore e mi hanno arricchito ridandomi la gioia di vivere. La poesia è la mia compagna di vita, cammina con me passo dopo passo, giorno dopo giorno . Chi si accosta a questa raccolta di poesie , lo deve fare con l’umiltà del cuore, consapevoli che nascono dall’anima dell’autrice e vi parlano di lei , una persona fragile e tanto forte conteporanemente, semplice e tanto complicata. Che imparerete a conoscere e forse anche ad amare. Siate clementi nel valutare questa raccolta e amatela per la sua semplicità, in quanto espressione del cuore e dell’anima, non giudicatele ma lasciatevi trasportare dall’eco di queste piccole pagine di vita e forse vi accorgerete di aver provate le stesse emozioni e aver vissuto le stesse esperienze cosi come che un raggio di sole entra dalle finestre in una mattina d’estate, cosi vorrei entrare nel vostro cuore regalandovi il dolce calore di un emozione

domenica 22 marzo 2009

giorni

•Giorni vissuti nell’oblio ,
•Attimi, che pesano sul cuore e sull’anima,
•Vite spezzate per amore,
•Dolore che il cuore non sa reggere,
•Parole che annientano l’anima e confondono il cuore
•E poi
•Un bel giorno inizia la tua risalita ,
•la tua resurrezione è lenta e tortuosa,
•ma poi ti dici sorridi!
•Perché la vita è bella ed è corta
• come un battito d’ali
•non sprecarla con inutili sentimenti
•Vivi e ama
•E amando troverai la tua via
•Tra le stelle del cielo che ti sei prefissato
un giorno nuovo sta arrivando

sogno

•Dentro i tuoi sogni,
con passi lenti e sicuri mi muovo
e tra i tuoi desideri mi perdo.
Come bello vedere che ci sono io nei tuoi sogni
e come strano riconoscere nei tuoi sogni i miei stessi sogni.
Ti vedo camminare sullo stesso sentiero
percepire le stesse emozioni,
guadare lo stesso cielo , amare gli stessi colori
Poi suona la sveglia e mentre ti vedo dormire al mio fianco ,
ascoltando il tuo cuore batter ad un isono con il mio
• riconosco in te il mio vero amore

caro amore


Caro Francesco,
mai uomo ha mai letto parole più belle di queste ma vedi da quando mi hanno diagnosticato quella malattia non riesco a fare progetti per il futuro . Tutto in un momento si tinto di nero e ora non posso vedere che un futuro tetro per noi e allora mi dico perché in felicitare la tua vita , ti amo ma non posso chiederti di vedermi spegnere passo dopo passo , di piangere sulla mia tomba tanti ricordi mi legano a te , tanti sogni che ora non vedo più, ho perso il sentiero della serenità che sempre mi hai dato. Solo con te ho conosciuto il vero amore ma non basta per vincere questa malattia come potremo, vincere. Come posso vedere i tuoi occhi colmi di dolore . Per questo ho sempre preferito fuggire da te , ma soprattutto da quello che mi hai sempre dato , amore, amore e solo unico amore. In questi giorni che non ci sei ho capito che solo un pavido non lotta per la sua felicità e per quanto dura sarà la lotta , io ti vorrò al mio fianco si che ti sposo, ti metto la mia vita nelle mani perché è l'oggi che dobbiamo vivere e non il domani , è inutile pensare al dolore che ci attende voglio vivere , come direbbe il grande Orazio "Carpe diem "cogli l’attimo, ho sognato per anni che tu me lo chiedessi, ma ora questa risposta è condizionata dalla malattia, la donna che descrivi nella lettera non c’è più e quel seno di cui parli e stato deturpato dal bisturi di un chirurgo e tu lo sai ma nonostante questo tu ancora mi ami, non sai quando è bello sapere che non ami solo il mio corpo ma anche la mia personalità, so che il tuo amore per me e grande , ma non ce la faccio e devo dirti con mia grande felicità che ti dico si voglio sposarti perché ti amo da morire ti voglio nella mai vita anche se sarai presto , ma promettimi che quando Dio mi porterà lontano da te no ti perderai nel dolore, non mo piangerai
con infinito amore , tua per sempre
chiara

il fiore dell'obblio

•LA MALATTIA è QUELLA COSA TI COLPISCE
•QUANDO SEI FELICE, CHE TI TOCCA IL CUORE
• SENZA VOLERLO
•CHE TI PRENDE PER MANO
•SENZA CHE TE NE ACCORGI,
•CHE TI PORTA LONTANO DA CHI AMI
•CHE TI STRAPPA I SOGNI E
•CHE TI PORTA VIA LA SPERANZA,
•LA MALATTIA E SOLO UN BINARIO
• SU CUI PASSA IL TRENO DELLA VITA,
•MA è IL PIU TERIBBILE QUELLO
•SU CUI NESSUNO VORREBBE PROCEDERE,
•LA MALATTIA è COME QUEL DOLORE
•CHE TI PORTI DENTRO,
•CHE NON SAI COME FAR USCIRE,E' L’INQUITUDINE
• DI ASPETTAR LA MORTE
•LA MALATTIA è: LA FINE DEL SOGNO CHIAMATO VITA

l'amore è l'illusione del cuore



•L’amore è l’illusione del cuore
•è un miraggio che ti coglie impreparato nel deserto
•L’amore è l’illusione dei giorni felici
•è come l’eco che risuona tra le cime delle montagne,
•Con il suo canto ammaliatore ci invita ad amare ,
•Come le sirene incantarono il povero Ulisse
•di ritorno dalla guerra cosi l’amore ti illude,
•ti strappa l’esistenza e poi ti lascia senza vita sulla spiaggia
•Ma tu rialzati innamorato senza sogni
•cerca questa illusione che è l’amore
• perché nelle illusioni che la vita è miglioreQuindi apri il tuo cuore e sboccerà

sabato 21 marzo 2009

perduto amore

Caro amore mio,
sono qui seduta su questa pietra che da quando mi hai lasciato non faccio altro che bagnare di lacrime. Era un maggio odoroso, quando chiudesti gli occhi e partisti per un lungo viaggio senza ritorno. La malattia ti ha portato via, già tanto tempo fa quando ti diagnosticarono quel tumore. Ti ho visto sfiorire perdendo un petalo dopo l’altro come fa la margherita quando giochi a m’ama non m’ama. Ma tu mi incoraggiavi con il tuo sorriso contagioso, con la tua forza e anche quando al sorriso si sostituivano smorfie di dolore tu sapevi cogliere il positivo in ogni cosa. Mi ricordo in ospedale tra una seduta di chemio e l’altra, avevi sempre una parola, un sorriso da donare anche se dentro ti sentivi smarrito e solo. Ed ora come faccio a vivere senza di te che eri la mia luce, l’unico per cui valeva la pena vivere. Ti ho visto soffrire, avevamo quasi sconfitto la malattia, erano passati 5 anni e invece il destino crudele ha voluto che ti ammalassi di nuovo. Passarono altri anni, in giro tra un oncologo ed un altro, tra una speranza ed un’altra, poi in un giorno di maggio te ne andasti senza proferire parole. E’ ora di dirti che ti ho amato tanto, anche se ho sempre dato poco spazio alle parole, come se dire ti amo fosse segno di debolezza, anche se so che tu lo sapevi ma te lo dico ora perché so che tu mi ascolti e che lavori per Dio. Quanta è dura la vita senza di te, per me e i ragazzi, eravamo abituati ai tuoi sorrisi, alla tua forza, ora non ci resta che una pietra su cui piangere. Ti ricordo in quella bara, che ti eri scelto con cura, avevi chiesto non fiori, ma donazioni per la ricerca. Mio dolce angelo la vita per me senza di te è una salita ardua da percorrere, arduo sarà il cammino senza il tuo sorriso, ma io lotterò per essere almeno in parte alla pari con il tuo coraggio, non ti sei mai tirato indietro pur essendo consapevole che la morte era vicina, hai sempre lottato con il tuo sorriso che ora non vedrò più.

Cara amore mio,ho avuto un permesso speciale da Dio per scriverti questa lettera, voglio rassicurarti che qui sto bene, lavoro come angelo custode, ho sempre tanto da fare, i ragazzi che mi affidano fanno sempre a gara nel cacciarsi nei guai. Non voglio che tu pianga, voglio che tu colga il positivo anche nella morte che non è la fine di tutti i sogni. Io sarò sempre nel tuo cuore, vivrò nei tuoi ricordi e negli occhi dei nostri figli, abbi fiducia nella vita e in Dio che è pane di vita. Vivi perché la vita è un dono e va vissuta, non perdere tempo amore mio, non perdere tempo a vivere nel dolore, io vivrò sempre nel tuo cuore, nella tua mente. Ti prego non mollare, non piegarti al dolore, vivi e spiega le ali per volare ancora in alto, sappi che io ho ripreso a vivere in questo posto meraviglioso che è l’Eden, dove tu un giorno mi raggiungerai e insieme gioiremo di nuovo. Bacia i ragazzi da parte mia, ti amo, sarò l’angelo che vi proteggerà ogni giorno della vostra vita. E’ ora di andare, adesso, buona vita, tuo per sempre amore.

il sogno di otto


Otto era un uomo come tanti, tutto casa e famiglia, di quelli che al giorno d’oggi si vedono negli spot pubblicitari. Per la sua donna aveva fatto di tutto, comprato la casa nuova, la macchina che tanto voleva, come se i beni materiali fossero più importanti dell’amore dell’anima, quello che quando ti avvolge non ti lascia più.
Così in un giorno di settembre lei gli disse addio, quattro semplici parole che riecheggiavano nella mente e nel cuore di Otto: “Non ti amo più”, e se ne andò senza dare altre spiegazioni, lasciando il buio nella sua vita, un pugno allo stomaco per il suo orgoglio.
Ma non era più vita quella, era un continuo vegetare, un continuo vagare di porto in porto, una continua conoscenza della solitudine.
A volte la vita si accanisce contro le persone, il dolore, la solitudine, l’impotenza di vivere lasciano spazio alla disperazione, e così Otto meditò di farla finita.
Ormai era tutto deciso e mentre pioveva si gettò dalla scogliera sperando nel dolce abbraccio della morte.
“Dove sono?” disse Otto preso dal panico, “sono morto, vero?”. E una voce rispose: “Sei dove nessun uomo è mai arrivato, non è l’ora per te di morire, ho ancora tanti progetti per te. Guarda questa è la vita che hai vissuto fino ad ora” e come dentro un film Otto incominciò a vedere la sua vita… Ed ecco sua madre al colmo della felicità, era lui appena nato, che tenerezza vedersi così piccolo. E ripercorse tutta la sua vita, e si accorse di vedere i momenti bui sotto un diverso punto di vista, imparò a capire che la vita è bella e deve essere vissuta con intensità.
E in un momento tornò alla realtà, si ritrovò nel suo letto di ospedale, vicino a lui la madre che piangeva, come se avesse visto un fantasma, e madido di sudore capì che era stato solo un sogno, eppure tutto era stato così reale: ”Mi sembra di aver visto Dio” disse alla madre, “…sento ancora la sua presenza, è ora di vivere, non sarò più depresso anche se mi ha lasciato, io vivrò e non penserò più al suicidio, perché Dio ha dei progetti per me”.
Così ritemprato da quella esperienza soprannaturale, accolse la vita con serenità e positività, e ogni giorno il suo dialogo con Dio si fece sempre più importante. Otto capì che oltre il buio c’è sempre la speranza, e che quella speranza è Dio, che ci ama in modo unico ed irripetibile.

giovedì 19 marzo 2009

il perduto amore 2 parte

Dolce anima ferita,
ecco la salita per te è appena iniziata, arido deserto nel tuo cuore. Hai deciso di andare, di percorre questa vita senza di me, senza la mia mano, sempre pronta a sorreggerti, che non ti ha mai lasciato cadere. Cosi è l’amore, va sempre in un’unica direzione, amare e soffrire due facce di un’unica medaglia, io che ti ho amato, di un amore unico, sincero, sono qui a piangere per te e a vivere nel ricordo dei tuoi occhi, dei giorni che indelebili ripassano nella mia mente, di quando ti stringevo a me, e sentivo il tuo cuore battere ad unisono con il mio. Per essere felici bisogna rischiare, lottare e se tu credi in un futuro per noi allora ritorna, troverai sempre un posto dove rifugiarti quando ti sentirai triste e solo. Mi troverai pronta ad ascoltarti quando vorrai parlare, o a perdermi nei tuoi silenzi che parlano più di ogni parola. Vorrei ancora sentire, la tua voce mentre ride ad una mia battuta, sentire le tue mani sul mio corpo e vedere che tutto questo non è un sogno. Un giorno ti dissi che non abbiamo sogni da sognare, ma non è cosi, è ora che dobbiamo incominciare a sognare, a creare la nostra vita, non è la lontananza, non è la vita, non sono le tue paure che riusciranno a tenere lontano il mio cuore dal tuo, piano piano rientrerò nella tua anima e allora insieme gioiremo, ti insegnerò ad avere fiducia nella vita, quella vita che ti ha fatto provare il dolore dell’abbandono, ma io sono qui ad aspettarti, ad amarti. Prendilo questo amore, prendi questa felicità che ti meriti, ama per essere riamato e vedrai che il sole prenderà il posto della tempesta nel tuo cuore. Lascia $che il tuo orgoglio non ti accechi, che il muro che innalzi davanti a te non sia troppo alto da non permetterti di vedere che la felicità è qui in ogni giorno della nostra vita. Trova quella lume di speranza in ogni piccolo istante, camminando insieme troverai la tua strada, e trovando l tua strada troverai me
caro amore,
cosa farei per tornare in dietro, Quando i sogni erano realtà e la realtà era solo sogni quando bastava guardarti per capire cosa gridava il tuo cuore, quando bastava un abbraccio per sentire il tuo cuore battere ad un isono con il mio hai dimenticato la solitudine di quei giorni bui , i giorni duri dell’abbandono, hai dimenticato quel raggio di sole in mezzo allo oceano della delusione, è facile vivere nella felicità , è facile vivere quando le cose vanno bene, difficile è amare nelle difficoltà della vita, quando i sogni cadono ed è li che si vede il vero amore, il vero amico, io credo di aver sbagliato nel volerti proteggere dalle intemperie della vita, ti ho visto morire dentro e poi risorgere ed è per questo che a volte e ti assillo perché tanto dolore ho scorto nei tuoi occhi, da non poter fare a meno di allungare una mano per sorreggerti .Ma è ora che come un baco diventa farfalla , come la fenice che dopo la cenere torna a volare cosi anche tu devi essere libero di volare in questa ricerca grande di te stesso. ricorderò quei tuoi occhi teneri e le cose belle di te che solo io so guardare , quello strato che tu nascondi bene ma solo che ti ama riesce a scorgere dietro quell’apparenza di cinico ed egoista c’è un ragazzo dolce allora perché nasconderlo mi domando, perché è più facile essere considerati se si è cinici e distaccati ,no sii te stesso ogni giorno e vedrai che il sole entrerà nel tuo cuore cosi consapevole che l’amore è anche rinuncia ti lascio vivere la tua vita, che mi auguro per te sia più felice della mia , che il tuo cuore sia sempre caldo che tu possa toccare con mano il vero amore quello che soffoca i sensi e confonde il cuore. E magari un giorno
ti rivedrò quando i tuoi occhi cercheranno i miei
E il mio cuore ad un isono col tuo batterà più forte
E a cavallo di un onda tra le pieghe argentate del mare giungerai a me
allora le stelle prenderanno il posto del sole
e alla tristezza subentrerà l'amore.
Però è ora che tu vada perché la vita non ti aspetta. Non ho parole per dirti quanto male mi fa sapere che nel giro di due mesi tu abbia già una sostituta, che fai l’amore con lei nel letto che prima hai condiviso con me , e il pensiero che tu la chiami amore mi fa star male .Ho un grande dolore nel cuore quello di non essere mai riuscita a dimostrarti la mia immensità e che quanto grande fosse il mio amore da bastare per tutte e due vorrei odiarti cosi da mettermi il cuore in pace ma invece ti amo e ti amerò finché esalerò l’ultimo respiro della mai vita.
Caro Pierre,
questa è l’ultima volta che ti scrivo, purtroppo ogni giorno di più soffro per te perché ogni giorno di più mi accorgo di amarti tu hai scelto altre vie e io debbo farmene una ragione ma so che nessuno ti amerà come ti ho amato io, nessuna ti donerà quello che ti ho donato io tu hai scelto lei e se l’hai fatto perché l’ami sono contenta per te ma se mi dici di non essere sereno posso solo dedurre che non l’hai fatto per amore perché l’amore se corrisposto rende sereno , ti rende felice sopratutto all’inizio, se l’hai fatto solo per avere una compagna perché non vuoi stare solo questo non ti renderà felice ma da questo non sono io che devo proteggerti, addio Pier e questa volta te lo dico con il cuore vorrei odiarti , vorrei cacciarti dalla mia vita m quando sento che non sei sereno, non posso fare a meno di porti la mia mano la vita è tua e se tu vuoi continuare a sbagliare sono solo fatti tuoi io non ti voglio fare pena non sei obbligato nei miei confronti quello che ho fatto l’ho fatto solo perché ti amo e lo rifarei mille volte ancora pur di vederti sereno ma non ce la faccio a pensarti con lei, che la chiami amore , che fai l’amore con lei nel letto dove l’hai fatto con me mi strazia veramente il cuore e l’anima pensavo di averlo superato ma no il mio nobile cuore ancora ti cerca se ti ho cancellato dalla mia vita l’ho fatto per cancellarti dal mio cuore ti vorrò sempre bene ma devo continuare a vivere anche se è molto difficile senza di te mi dispiace che di me ti siano arrivate solo le cose più infime del mio carattere ma la Luana quella vera e profonda tu non l’hai voluta conoscere quella persona che molte volte ha lasciato tutto per te e che si sarebbe fatta anche uccidere pur di vederti sereno spero che conoscerai di nuovo il vero amore quello che ti scalda il cuore, quello che hai provato solo tua ex
che dio ti benedica e ti insegni la via



Leggendo quelle pagine di vita , Luana non poté fare a meno di i commuoversi riaprendo vecchie ferite mai rimarginate prese carta e penna per scrivere l’ultima pagina del diario della sua vita a cosi con la fatica dei forti dolori che attanagliano la vita dei malati terminali scrisse quell’ultima pagina del diario che era rimasta in bianco per dieci anni.
caro Pierre,
dopo la fine della nostra fugace storia d’amore dieci anni fa io sono scappata come solo i vigliacchi sanno fare, e sono partita per l’Africa per dimenticare il grande dolore che tu mi hai causato.
l’ho conosciuto il grande amore quello che nasce dalla umana comprensione è bello vedere quei sorrisi gratuiti e quel’amore che tu non mi hai mai saputo dare so che questa lettera non ti arriverà mai come le altre del resto ma spero che almeno in punto di morte possa riuscire a togliere dal mio cuore , quell’amore cosi grande da rendermi cinica proprio come te e di rendere il mio cuore arido in questa stanza di ospedale dove sto per morire e con il cuore in mano ti dico addio.
Dopo avere scritto queste brevi parole , si scrisse la parola “ the and “alla sua breve vita , Luana mori in un caldo giorno giugno nello stesso mese in cui dieci anni prima incontrò il suo unico e travolgente amore con il suo diario tra le braccia e le lettere sul cuore. Era il secondo anniversario dalla morte di Luana quando finalmente elisa riuscì a trovare Pier e a consegnargli il diario della sorella , ormai erano passati dodici anni le spiegò che da sempre aveva avuto dei ripensamenti si era vergognato di tornare e cosi aveva perduto il suo vero amore, calde lacrime scesero dal suo viso, L’amore non va sprecato, non va cercato , non nasce dal bisogno di avere una compagnia non per vivere da soli, arriva quando meno te l’aspetti nel modo più fulmineo che ogni uno di noi possa immaginare . Nel vedere quel diario redatto con cosi grande cura non poté fare a meno di immaginare Luana mentre scriveva quegli accorati appelli al suo amore prese carta e penna e scrisse:
Caro amore perduto,
sono passati due anni da quando le parche ti hanno portato via da me, è triste sapere solo ora quanto mi amavi ma allora ero troppo preso da me stesso e dal mio dolore che non sono riuscito a percepire quanto grande fosse il tuo amore per me posso tornare in dietro solo con i ricordi a quando il tuo sorriso mi apriva il cuore , alle sere passate in casa a ridere e scherzare, a quella capacità che avevi di capirmi dal solo guardami negli occhi, non facendo altro che biasimarmi E ora non mi resta che questo foglio di carta ove scrivere parole , ove gridare al mondo intero quanto il mio ceco orgoglio abbia sbagliato. In questi ultimi dodici anni non sono stato più sereno. Colpa mia !! avevo la felicità sotto mano e non l’ho afferrata, avevo il tuo cuore è lo solo straziato .Ora mi resta solo una pietra ove sostare per parlare un po’ con te, mi restano solo fotografie , mi resta la tristezza della memoria,e la voglia di amare ancora , ma quello che ho avuto e ho perduto resteranno sempre nel mio cuore ora non posso far altro che camminare senza di te , grazie per le belle cose che solo tu hai saputo scriver per me , grazie per l’amore che mi hai dato, grazie per avermi reso l’uomo migliore che sono ora. So che il dolore che ti ho dato è stato grande e spero che da la su tu mi abbia perdonato e che mi dia sempre la forza dia andare avanti senza te consapevole del fatto che non potrò più rimediare agli errori fatti ti dico addio mio angelo del firmamento

l'amore perduto prima parte

La vita non è facile per nessuno e questo Luana lo sa, da quando un mese prima le era stato diagnosticato un tumore al seno la sua vita era cambiata, ma nulla le aveva scalfito quel suo sorriso che tutti amavano. Oramai le erano stati dati tre mesi di vita e sotto l’effetto della morfina per lenire i dolori, consapevole del poco tempo che le resta, che la vita per lei è giunta quasi alla fine , incomincio a rileggere il suo diario. Non volendo fare la vittima pensando a dolore di vivere nella consapevolezza di dover chiudere gli occhi per sempre e ripensando alla sua vita con tenerezza i ricordi affioravano nella sua mente di quando la freccia di cupido trafisse il suo cuore, e cosi magicamente incominciò a ad aprire le pagine ingiallite del vecchio diario su cui aveva appuntato tutti i suoi sogni e le aspettative di una vita breve ma intensa, in una tasca di pelle trovo tre lettere e delle poesie che aveva scritto per Pier ,dici anni prima il suo grande ed unico amore che dolcezza a distanza di dieci anni erano ancora li che bello! pensò ne apri una con le mani tremanti gli occhi si abbassarono sul foglio e le parole giunsero dirette al cuore.
Caro amore mio
anche se non sai di esserlo, io lo grido al cielo e alle stelle: “io ti amoooooo”! Che dolce suono hanno queste parole, pronunciate tante volte ma sempre con colori diversi . Vorrei tante volte dirti quello che ho nel cuore , ma so che adesso ti vuoi solo divertire , troppo è stato il dolore , la delusione che hai a fatica superato, per un amore che credevi eterno e che ti ha lasciato solo .Ho paura di parlare e dirti che da quando ti ho conosciuto il mio cielo si è riempito di mille colori. Ho paura di dirti che tu per me non sei un avventura di un giorno , ma l’amore della vita. Un giorno sei entrato nella mia vita era il quattro Giugno del duemilaotto, ricordo i tuo occhi , dolci e teneri , i tuoi silenzi che parlano di te più di mille parole, le serate a casa tua dove ci immergevamo di semplicità e passione da non pensare ai giorni bui che attanagliano la nostra vita . È vero siamo profondamente diversi , Io un ciclone di allegria con il mio motto “io mi piego ma non mi spezzo” che tanto ti fa ridere. Tu introverso tanto che devo usare le tenaglie per farti parlare dei tuoi problemi con la tua convinzione che tutto si debba fare da solo , che chiedere aiuto è un segno di debolezza, con la tua calma che un po’ ti invidio sai sempre come prendermi. Un giorno ti dissi che pochi erano i sogni da sognare insieme , ma ora credo che se vorrai abbiamo tanti sogni da sognare , tanti progetti da realizzare e tante cose belle che ci aspettano dietro l’angolo , Se solo avessimo il coraggio di tentare. Ho sempre cercato di darti dei i consigli obbiettivi e anche se a volte mi è costato come quando mi hai trasferimento a Milano , io ti ho spronato ad andare ed ora dopo un mese , quel cambiamento si è dimostrato un vero successo .Ti vedo più sereno e rilassato e questo mi riempie il cuore di felicità. Io credo nel destino, e credo che qualcuno là su ha grandi progetti per noi “per crucem ad lucem”, voglio conoscere ogni strato della tua anima fino a giungere alla profondità del cuore , perché so che è bello , profondo da meritare di essere esplorato. Io ti prometto di fare di tutto per non deluderti, i tuoi occhi spenti e quel dolore rimarrà impresso nella mia mente . so che il mio carattere ciclonico a volte ti opprime ma sto cercando di migliorare errare è umano perseverare è diabolico ho capito cosa non sopporti e spero che mi dai la possibilità di amarti Spero che la delusione non ti offuschi il cuore, che non ti crei mille muri per paura di soffrire, io sono qua e se saprai tentare e lottare allora sarai felice . Io ti amo e con orgoglio che lo grido al cielo e alle stelle in questa notte buia dove il pensiero vola a te per dirti che io ci sarò sempre , e anche se per noi la vita sarà un salita dura potrai contare sulla mia mano per sorreggerti .Grazie perché ti sei preoccupato per me quando stavo male e tu eri lontano, grazie perché quando sono con te mia vita mi sembra più dolce , grazie per darmi il tuo affetto e anche se non me lo dici so che a modo tuo mi vuoi bene. Io però non voglio pagare per le colpe d’un’altra , io non sono uguale a lei , non voglio matrimoni lussuosi, amo la semplicità dovresti averlo capito, tutto quello che ho avuto dalla vita e direi poco me lo sono guadagnato cosi mi guadagnerò il tuo amore: con i fatti e se dovrò lottare e fare sacrifici per te li farò perché penso che sei una persona che merita, cosi lascio le calde stelle a cullare le mie riflessioni domenicali con la consapevolezza che mai ti dirò che ti amo cosi sconsolata ti aspetterò finché un raggio di sole scalderà di nuovo il tuo cuore E di Nuovo Sarai pronto ad amare
erano passati anni ma il dolore era sempre uguale ripensando a quell’amore mai nato , per le sue parole che come macigni pesavano sul cuore e sulla mente, ma soprattutto per quell’amore sprecato , non poté fare a meno di pensare a tutti quei viaggi in treno Treviso Padova per aiutarlo ad uscire dalla depressione a tutte le ore del giorno e della notte e pensò che l’avrebbe fatto anche a piedi pur di non vederlo soffrire. E che cosa aveva ottenuto solo biasimo e rancore con gli occhi velati di pianto prese un'altra lettera incominciò a scorre tra le righe ingiallite dal tempo con dolce trepidazione le parole riecheggiavano nel grigiore di una stanza di ospedale dove il caldo calore della morte riecheggiava tra le pareti

lunedì 16 marzo 2009

come tu mi vuoi





•Scusami se non sono come tu mi vuoi
•Roccia forte e dura e tenero fiore che sboccia
•Scusami se non ho la bellezza del corpo ma quella delcuore
•Scusami se non sono come tu mi vuoi
•Ma sono io e me vanto

ti vorrei

•Vorrei sognarti,
•Vorrei stringerti,
•Vorrei trovare la tua spalla quando ho bisogno di piangere,
•Vorrei trovare il tuo cuore da riscaldare ogni giorno
•Vorrei dirti ti amo
•come il primo giorno

la felicità

a max tu sei la mai felicità

•felicità è
•Perdersi nei tuoi e vederli brillare di ammirazione per me
•Felicità è
•Sentire il battere del tuo cuore ad un isono con il mio
•Felicita è
•Girarmi al mio fianco e scorgere in ogni istante il tuo sorriso pieno d’amore

domenica 15 marzo 2009

dolce sogno d' amore

dedicata al mio max

•Oh mio principe, quante volte ti ho cercato nelle asperità del mondo

, nei meandri aridi del mio cuore e

non ti ho trovato,

e ora che ti vedo non come immagine riflessa dei miei ideali, dei mie sogni

ma solo come traccia indelebile di te stesso,

quante volte ho creduto di trovarti,

e ho scoperto che eri un solo sogno effimero,

quante volte ho pensato che eri qui accanto a me e

mi hai lasciato sola, ma ora non sei un miraggio perché ,

sei solo il mio unico dolce sogno di amore

gli ingnoranti si mortificano con il silenzio

Gli ignoranti si motificano con il silenzio , dice un antico proverbio italiano Ma chi sono gli ignoranti? la parola significa colui che ignora cioè non conosce di conseguenza siamo tutti un po' ignoranti Gli ignoranti sono coloro che non lsciano liberi gli scivoli per le persone diversamente abili o addirittura parcheggia sulle strisce arancioni, quelli che buttano le carte per terra, chi calpesta i sentimenti degli altri, chi non regala un sorriso a chi a smesso di sorridere, ma quelli veri sono gli egoisti, quelli che fanno dell'io unica parte della vita, dimenticando gli altri soprtutto quando gli viene elargito loro del bene . Ma stando cosi le cose dovremo stare in silezio con tutto il mondo, visto che l'egoismo è cosa ben radicata nell'uomo. Perchè l'uomo è cosi egoista? forse perchè chi non è egoista ci rimette sempre e comunque che risulta più facile diventarlo che essere genrosi o forse perchè buoni si nasce e non si diventa.Allora è tutta colpa del DNA e della genetica.b bella consolazione per chi come me non è ignorante perchè sempre fregature prenderà

sabato 14 marzo 2009

odio e amo


In una famosa carmina Catullo scriveva cosi: "Odi et amo. Quare id faciam, fortasse uiris.Nescio, sed fieri sentio et excrucior. ( "Ti odio e ti amo. Come possa fare ciò, forse ti chiedi.Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento). Leggendo questa carmina di Catullo alle superiori ,quando la cultura e l' esperienze fanno acqua da tutte le parti, mi so sempre chiesta come facesse Catullo ad amare e a odiare contempornemente,e si che mai amore era mal riposto come quello del poeta verso la sua amata Lesbia. Ho sempre ritenuto che odiare ed amare fossero due sentimenti che non potessero coabitare insieme.O si ama o si odia, non esiste un odio amore. In realtà adesso ho compreso l'odio e l'amo di Catullo perchè l' ho provato anche io verso la persona che credevo di amare e che mi ha tradito, in un primo momento lo amato poi avuto un misto come dice Catutllo di odio e amore ,ora resta solo l'odio, che è rabbia, dolore, foga .Certo il dolore può trasformare l'amore in odio profondo ,o lo si usa come schermo per dimenticare la persona amata. Ma alla fine c'è solo una cosa che ti si inaridisce il cuore, lo appesantisce e ti rende quello che non sei.Quando leggo odi et amo mi rendo conto di quanto Catullo avesse ragione è il dolore che fa' si che parte dell'amore diventi odio ma c'è ancora una parte se pur piccola che ahimè ancora ama

venerdì 13 marzo 2009

non importa



•Non importa se tra i tuoi pensieri
• aleggia ancora l’ombra del suo viso,
•Non importa se guardi
•I miei occhi pensando ai suoi,
•non importa se il nostro
• futuro è irto di insidie
•Non importa se non abbiamo sogni da sognare .
•l’importante per me è vederti sorridere di un sorriso sereno,
•nel tempo i suoi occhi diventeranno
•ricordi,
•il tuo amore per lei un dolce sogno
•, e come in un onda impetuosa
• dolce e amara tra i miei sogni ti rivedrò
•e allora sogneremo insieme e
•insieme gioiremo cosi ti rivedrò principe dei miei sogni scolpiti
• in un mare di ghiaccio che è la vita

l'uomo che non sapeva amare

Biagio era molto noto in città, avvocato di successo uomo di bel aspetto . Da quando era nato aveva sempre vissuto nella bambagia, coccolato perché unico figlio maschio non conosceva il dolore né miseria, insomma era l’uomo “gilet” quello che non deve chiedere mai, pieno di soldi per godersi la vita. Eppure la vita lo aveva messo a dura prova , due anni prima quando la donna che gli aveva promesso eterno amore lo aveva lasciato andandosene con il primo poveraccio trovato per strada. Biagio era un uomo rispettato, nel suo lavoro era il re ma non sapeva amare, spesso feriva le persone con quelle parole che tagliano il cuore in due, per poi dire: “beh io che ti ho fatto” nascondendosi dietro quella sincerità che fa male al cuore era stato lasciato da tutte le persone che amava, ma era convinto di stare nel giusto ed si riteneva utile giudicare il prossimo senza guardarsi dentro , eppure era amato dalle donne forse perché nel primo momento erano ammagliate dagli agi materiali che Biagio gli offriva, ma poi puntualmente lo abbandonavano . Il perché non se lo era mai chiesto e passava a vittima davanti a gli altri e non si metteva mai in discussione i suoi atteggiamenti erano sempre giusti , quelli degli altri sempre sbagliati. Chi gli era vicino doveva imparare che l’umiliazione era pan di giornata , e il dolore del cuore linfa vitale. La vita era stato gentile con lui, eppure la sua” cinicità” sembrava quella tipica di un uomo che ha sofferto eppure Biagio non sapeva cosa fosse il dolore forse l’unico era quello che aveva appesantito il suo cuore dopo l’abbandono della moglie. Allora perché era cosi cinico e meschino, nessuno lo ha mai saputo, si sa solo che l’uomo che non sapeva amare mori a 100 anni in una casa di riposo a san Giovanni in monte, senza nessuno che lo piangesse a volte non serve la ricchezza, per essere qualcuno , conta la capacità di amare, di donare senza chiedere in cambio serve semplicemente amare e rispettare e allora si che riempirai la vita e l’uomo che non sapeva come amare lo ha capito solo in punto di morte, quanto sia bello donare un po’ di sé stesso a gli altri.

mercoledì 11 marzo 2009

difficile

questa poesia non è mia ma di francesco82 ma è talmente bella che merita un post


Che bella la sala
Il silenzio
Aspetta la commedia
Arrivano numerosi gli spettatori
Stasera maschere per tutti
Oltre agli attori
Anche voi
Seduti
Attenti
Il sipario si apre
Nelle note di una canzone
Una canzone che conoscono tutti
La lirica perfetta
Di voci altisonanti
Gli attori
Le maschere
La commedia
Gli applausi
Tutti sorridono
Anche chi non riderebbe
Ride
Perché ridono gli altri
È una smorfia strana
Quella che si disegna su questi volti
Un sorriso che ha del bizzarro
Perché maschera negli occhi un’emozione che non si sta provando…
Difficile…
Fingere…

francesco 82

l'amore è l'illusione del cuore


cara prof

dedicato alla mia prof. di latino Nella Patrizia Clementini


Una dolce persona,forte e severa. Questo è il ricordo che ho di lei:la mia professoressa di Latino. Sono passati dodici anni, da quando ero seduta su un banco di scuola,anni spensierati, anni sereni anni della mia adolesceza e ora sono qui a ripensare a quei giorni con simpatia ed affetto, hai quattro che mi metteva, alle ore passate studiare nella solitudine del mio cuore e ora con la maturità dei miei trentuno anni le voglio dire grazie perchè non solo mi ha insegnato il gusto per i classici latini, ma e stata una gran maestra di vita e per aver sempre creduto in me
grazie "professorè," mi rimarrà un ricordo indelebile di lei, dei suoi insegnamenti che hanno fatto di me quella che sono,grazie dal profondo del mio cuore
chiaraguid

martedì 10 marzo 2009

GRAZIE MAMMA

Dedicata a Sabatini Ester la mia dolce e adorata mamma



MAMMA, QUANTE VOLTE HO INVOCATO IL TUO NOME,
ROCCIA NELLA MIA VITA,
NUVOLA SERENA IN QUESTA VALLE SENZA TEMPO,
MI SONO SMARRITA TRA LE MONTAGNE
E TU MI HAI RITROVATO IL SENTIERO,
HO CAMMINATO PER IL DESERETO ARIDO DI QUESTA INUTILE VITA
E TU MI HAI DISSETATO CON IL TUO AMORE TANTE VOLTE TI HO FATTO PIANGERE, TANTE VOLTE TI HO FATTO RIDERE ,
MA NEL MIO CUORE NON TI HO MAI DETTO
GRAZIE MAMMA PERCHE’ CI SEI ,
NEI MOMENTI BUI DELLA VITA HO SEMPRE DATO
PER SCONTATO CHE TU CI SIA ,
CHE LA TUA MANO SIA SEMPRE PRONTA
A CONSOLARMI, CHE I TUOI OCCHI SIANO SEMPRE PRONTI A D
INCORAGGIARMI
GRAZIE
DOLCE E SOAVE ANGELO DEL MIO CUORE

invocazione alla morte

in quel giorno di nero dolore, quando tutti i sogni cadono
e senti il cuore oppresso da una morsa immane,
da non riuscire a respirare
e tu arranchi, annaspi in questa vita
che non ti soddisfa è proprio in quel momento che io
ti invoco oh dolce e sove morte!
ma tu non sei arrivata, ti chiamato,
ti ho urlato il mio dolore , ma tu non sei arrivata,
ti ho teso la mano per prenderti ma tu mi sei sfuggita
allora non mi resta che continuare a sperare in questo
eterno supplizio che è la vita

Rieti città mia

A Rieti mia città,
tra i monti e la pianura,
che si specchia tra le acque del velino,
e i girasoli che tingono di giallo la tua pianura e
aprono il cuore alla meraviglia che genera l'incanto.
Ripenso a te terra mia!
tu mi vedesti crescere, da quando i miei genitori
lasciarono i monti abruzzesi per giungere a te,
Tu che raccogliesti i miei sogni e custodisci i miei affetti,
tu che mi vedesti emigrare al nord
dove tutto appare più bello
per chi come me era in cerca di lavoro
Oh! Rieti città mia come triste andar via
sapendo che mai più ti rivedrò

domenica 8 marzo 2009

felicità




•felicità è
•Perdersi nei tuoi e vederli brillare di ammirazione per me
•Felicità è
•Sentire il battere del tuo cuore ad un isono con il mio
•Felicita è
•Girarmi al mio fianco e scorgere in ogni istante il tuo sorriso pieno d’amore

ad un amore


Per te che non sorridi mai,
Ti regalerei un sorriso ,
Per te che fai del silenzio unica meta
per arrivare al tuo cuore,
Ti regalerei il dono del silenzio
Per te che non hai fiducia nell’amore e vivi nel tuo rancore
Ti regalerei il mio cuore, a
Per te che sei il mio amico e dolce amante
Ti regalerei i miei sogni, la mia vita affinché un raggio di sole penetri nel tuoi cuore
e lo riscaldi di un
dolce sogno d’amore

sabato 7 marzo 2009

sogno



•Il sogno di vederti ,
•È ancora vivo dentro me
•Come l’acqua che sgorga dalla roccia ,
•Come ti vorrei abbracciare,
• Toccare ,sognare gli stessi sogni
•Amare dello stesso amore,
•Piangere le stesse lacrime,
•Comminare sullo stesso sentiero ………..
•Sono con te, nei giorni della gioia
• come in quelli del dolore
•E quando avrai paura di cadere
•Avrai la mia mano
•A sorreggerti