mercoledì 1 luglio 2009

lettera di un padre disperato

Cara Allison,
sono qui sulla tua tomba, nel giorno in cui ricorre l’anniversario della tua prematura scomparsa. Avevi solo ventidue anni e una vita davanti, fatta di sogni, di speranza , poi un giorno, come se fosse destino, arriva la morte a portarti via da chi ami. Ti avevo insegnato che ci si può divertire senza eccessi , senza droga né alcool e tu lo sapevi, ma non c’eri solo tu su quella strada, cosi ti ho perso, accartocciata in una macchina, quella che ti avevo comprato io , la macchina che sognavi, quella che ti rendeva libera negli spostamenti. Invece proprio in quella auto hai incontrato la morte. A me non resta che lo sfogliare tra i ricordi , per vedere i tuoi occhi sorridere, per sentirmi dire “ti voglio bene pa’ ”. Tu eri il mio orgoglio e la mia vita e ora che non ci sei più non ho più ragione di vivere. Ora come vivrò? Questo dolore è troppo grande da superalo da solo, ma tu non ci sei perché quel ragazzo ubriaco, drogato passava sulla tua strada. E’la sua macchina che si è schianta sulla tua, tu e le tue amiche siete morte sul colpo , mentre lui si è salvato. Sono qui per scriverti questa lettera disperata per dirti che ti amato tanto, ma non te l’ho mai detto, pensando di avere tempo. Ti ho perso troppo presto, e ora non mi resta che questo dolore atroce che non riesco a lenire, che non riesco a superare, perché non c’è amore più grande di quello di un genitore. I ricordi di quel giorno pesano come macigni, nel mio cuore. Ti rivedo all’obitorio, il tuo viso nascosto da quel lenzuolo bianco, deturpato dallo schianto. Ricordo, gli occhi di colui che ti ha portato via da noi, mai un segno di pentimento, di dispiacere e i tuoi amici che tento mi hanno confortato. Ma tanto che importa se tu non sei con me. mentre son qui che ti ripenso bambina, cucciolo appena nato e ora corpo inerme in una bara. Ragazzi non bevete, non drogatevi, perché la vita è un dono prezioso. Fate che nessun padre debba sopportare questo dolore, ci si può divertire anche con il cervello , bere e drogarsi non è la soluzione ai problemi ma solo l’inizio. E mentre ti scrivo cara figlia mia , invoco quella giustizia degli uomini , che arriverà per colui che ha spento la vita di tre angeli e intanto muoio dentro, arido è diventato il mio cuore, non c’è posto per la serenità ma solo per il dolore. La vita non più fatta di mille colori conosce solo il nero delle morte, non c’è speranza, non c’è miracolo che ti possa riportare da me. Proteggimi e veglia su di me alla tua famiglia e ricorda che ti abbiamo amato.
con amore
papà

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