sabato 21 marzo 2009

il sogno di otto


Otto era un uomo come tanti, tutto casa e famiglia, di quelli che al giorno d’oggi si vedono negli spot pubblicitari. Per la sua donna aveva fatto di tutto, comprato la casa nuova, la macchina che tanto voleva, come se i beni materiali fossero più importanti dell’amore dell’anima, quello che quando ti avvolge non ti lascia più.
Così in un giorno di settembre lei gli disse addio, quattro semplici parole che riecheggiavano nella mente e nel cuore di Otto: “Non ti amo più”, e se ne andò senza dare altre spiegazioni, lasciando il buio nella sua vita, un pugno allo stomaco per il suo orgoglio.
Ma non era più vita quella, era un continuo vegetare, un continuo vagare di porto in porto, una continua conoscenza della solitudine.
A volte la vita si accanisce contro le persone, il dolore, la solitudine, l’impotenza di vivere lasciano spazio alla disperazione, e così Otto meditò di farla finita.
Ormai era tutto deciso e mentre pioveva si gettò dalla scogliera sperando nel dolce abbraccio della morte.
“Dove sono?” disse Otto preso dal panico, “sono morto, vero?”. E una voce rispose: “Sei dove nessun uomo è mai arrivato, non è l’ora per te di morire, ho ancora tanti progetti per te. Guarda questa è la vita che hai vissuto fino ad ora” e come dentro un film Otto incominciò a vedere la sua vita… Ed ecco sua madre al colmo della felicità, era lui appena nato, che tenerezza vedersi così piccolo. E ripercorse tutta la sua vita, e si accorse di vedere i momenti bui sotto un diverso punto di vista, imparò a capire che la vita è bella e deve essere vissuta con intensità.
E in un momento tornò alla realtà, si ritrovò nel suo letto di ospedale, vicino a lui la madre che piangeva, come se avesse visto un fantasma, e madido di sudore capì che era stato solo un sogno, eppure tutto era stato così reale: ”Mi sembra di aver visto Dio” disse alla madre, “…sento ancora la sua presenza, è ora di vivere, non sarò più depresso anche se mi ha lasciato, io vivrò e non penserò più al suicidio, perché Dio ha dei progetti per me”.
Così ritemprato da quella esperienza soprannaturale, accolse la vita con serenità e positività, e ogni giorno il suo dialogo con Dio si fece sempre più importante. Otto capì che oltre il buio c’è sempre la speranza, e che quella speranza è Dio, che ci ama in modo unico ed irripetibile.

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